Varcaturo, 25 maggio 2011 – Alla fine, anche per lui sono scattate le manette. Un blitz all’alba in una villa di Varcaturo ha portato all’arresto di Giuseppe Dell’Aquila, ‘boss’ potente, scaltro e per moltissimi anni rivelatosi imprendibile dalle forze dell’ordine. E’ ritenuto uno dei fondatori della cosiddetta ‘Alleanza di Secondigliano’, un cartello di famiglie camorristiche che negli anni ’80 dominò la scena criminale della città, dopo aver inscenato una lunga e sanguinosa guerra con altre bande criminali. Cresciuto all’ombra della potente famiglia dei Mallardo di Giugliano in Campania, acquistò in poco tempo la fama di boss emergente che partecipava a tutte le riunioni decisionali. Divenne ben presto punto di riferimento anche del clan Contini, alleato dei Mallardo. Alla fine degli anni ’80 la sua influenza all’interno della coalizione di clan era tanta che, come racconta un pentito, per sua intercessione ottenne che i Giuliano non fossero sterminati dall’Alleanza di Secondigliano. Uscito dal carcere nel 2001, si diede alla latitanza nel luglio dell’anno successivo. Da quel momento le forze dell’ordine sono state più volte sul punto di catturarlo ma in più di una circostanza Dell’Aquila è riuscito a sfuggire alla cattura con fughe rocambolesche, tra nascondigli lasciati in tempo e fughe a nuoto al largo di Mergellina. Ma questa volta per lui, a Varcaturo, nessun altro colpo di scena.
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